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Il Quieto e la Tempesta

Mercoledì 17.04.2019
Museo della Civiltà istriana, fiumana, dalmata
Presentazione del volume “Il Quieto e la tempesta. Storie di pace e di guerra, di vita e di morte fra Pinguente e Crassizza” di Eugenio Ambrosi Mercoledì 17 aprile alle ore 17.30, presso il Civico Museo della Civiltà istriana fiumana dalmata, in via Torino 8, l’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata presenta il volume “Il Quieto e la tempesta. Storie di pace e di guerra, di vita e di morte fra Pinguente e Crassizza” di Eugenio Ambrosi.

Introdurrà il Presidente dell’IRCI Franco Degrassi.
Presenta Marina Silvestri, giornalista e storica. Ingresso libero.
Al centro del libro Il Quieto e la tempesta. Storie di pace e di guerra, di vita e di morte fra Pinguente e Crassizza, pubblicato da Luglio Editore con il patrocinio dell’IRCI, due storie scorrono senza incrociarsi mai, pur avendo un comune denominatore nella terra istriana e in un destino comune di violenza e sopraffazione, che in un caso, quello di don Francesco Bonifacio, finisce nella tragedia del suo martirio, e nell’altro, quello della famiglia Ambrosi di Pinguente, nella tragedia dell’esodo.

Nello scorrere delle pagine del libro emerge che il Quieto del titolo è il fiume che lambisce il colle su cui si erge Pinguente ma è anche questo giovane prete di campagna, una figura mansueta e spirituale quasi fuori luogo nella campagna di Villa Gardossi; mentre la Tempesta è non solo quanto accade in Istria nella prima metà del secolo scorso ma anche il nome dell’operazione militare scatenata dai tedeschi (Wolkenbruch) ai primi di ottobre 1943 per eliminare la presenza partigiana che aveva preso il potere dopo l’armistizio dell’8 settembre.

Una storia, anzi due, narrate attraverso le vicende di Pinguente, ben note all’Autore in quanto nipote omonimo di quell’Eugenio Ambrosi che sta alla base della narrazione, e più in generale dell’Istria ma che trova puntuali riscontri nel racconto della vicenda umana e spirituale del Beato don Francesco Bonifacio, curato di Villa Gardossi, un sacerdote che viveva il Vangelo fra la gente, sequestrato, ucciso e fatto scomparire in una foiba dalle guardie popolari jugoslave a settembre del 1946.

Il libro ripercorre così il processo di canonizzazione di don Bonifacio per martiro in ‘odium fidei’ avviato da mons. Antonio Santin nel 1956 e conclusosi nel 2008 e storicizza il dramma che cambiò il volto di una terra antica in cui le genti si erano mescolate da sempre.
Don Bonifacio non fece distinzione fra italiani e croati e, per il ruolo di pacificatore, per il prestigio che aveva fra i giovani e perché si opponeva alla propaganda comunista nel 1946 fu arrestato per decisione dell’OZNA e accoltellato mentre veniva tradotto per essere interrogato.
Storie private che diventano storie collettive, sottolinea il presidente dell’Istituto Regionale per la Cultura istriano-fiumano-dalmata, Franco Degrassi nella prefazione, “la ricostruzione delle proprie origini concorre alla riconquista dell’identità di tutto un popolo”. Fotografie d’epoca, disegni e uno stradario di Pinguente sono un prezioso complemento a testi e documenti.

Il libro sarà presentato il 17 aprile alle ore 17.30 dalla giornalista e storica Marina Silvestri, introdotta dal presidente dell’IRCI Franco Degrassi. Sarà presente l’autore.
Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata
via torino
34100 Trieste
040 639188