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Saba

Mercoledì 04.10.2023
– Domenica 15.10.2023
Sala Bartoli
Debutta il 4 ottobre alle ore 21 alla Sala Bartoli, e vi replica fino al 15 ottobre, “Saba” di e con Mauro Covacich, spettacolo a cura di Alberto Giusta.
“Saba” è il momento conclusivo della trilogia di produzioni che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ha dedicato ai grandi autori della letteratura del Novecento che sono nati o sono stati ispirati da Trieste: “Svevo”, “Joyce” e “Saba”.
Mauro Covacich, autore contemporaneo dalla brillante carriera, nato a Trieste ma proiettato nel panorama nazionale e oltre, è stato il trait d’union fra i tre, ed il suo sguardo, la chiave che ha permesso al pubblico di conoscerli da un punto di vista diverso e più profondo.
Il teatro ha rappresentato un modo per abbattere le barriere ed entrare in una comunicazione emotiva, diversa con la produzione di tre scrittori monumentali, complessi, importanti.

Gli spettacoli hanno dunque delineato un affascinante percorso nei giacimenti culturali del territorio, ambito a cui il direttore del Teatro Stabile Paolo Valerio ha voluto dedicare molte energie e studio. Mauro Covacich vi ha infuso tutta la sua cultura, preparazione, creatività disegnando tre originalissimi spettacoli, tutti applauditi a Trieste e sul territorio nazionale e divenuti anche oggetto di tre dirette di Rai Radio Tre, trasmesse proprio dalla Sala Bartoli di Trieste nell’ambito di Radio Tre Suite, a cura del critico Antonio Audino.

Dopo Svevo e Joyce, dunque, ecco comparire all’orizzonte Saba, il grande cantore della città, colui che per l’immaginario collettivo rappresenta lo spirito del luogo, avendo posto i suoi versi a suggello del volto di Trieste, senza essersi mai stancato di attraversarla, scrutarla, ritrarla.
Eppure il rapporto tra Umberto Saba e la sua città è tutt’altro che idilliaco, segnato da un moto continuo di allontanamento e avvicinamento pieno di ombre e ripensamenti, una doppiezza emotiva che Covacich allestisce davanti agli occhi dello spettatore pescando con disinvoltura dalle lettere private, dalle poesie più note, ma anche dai siparietti familiari, intrecciando la vicenda personale del poeta con la propria.

Il risultato – di fatto il terzo atto di “un’autobiografia per procura” – è un ulteriore, spiazzante confronto con i numi tutelari del Novecento triestino, l’ultimo dei tre giganti, quello che forse più degli altri ha creduto nella perfetta sovrapposizione di arte e vita, il poeta che, anche a rischio di risultare prosaico, ha cercato di restituire la complessità dell’esistenza con la semplicità delle parole che sanno arrivare al cuore.

Le repliche si susseguono fino al 15 ottobre alla Sala Bartoli, primo spettacolo del cartellone dedicato alla “Scena Contemporanea”.
I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Politeama Rossetti, in tutti gli altri punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e anche online tramite sito del Teatro Stabile www.ilrossetti.it . Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

Mauro Covacich (Trieste, 1965) è autore della raccolta di racconti “La sposa” (2014, finalista premio Strega) e di numerosi romanzi. Presso La nave di Teseo ha pubblicato in una nuova edizione il “ciclo delle stelle”, “A perdifiato” (2003), “Fiona” (2005), “Prima di sparire” (2008) e “A nome tuo” (2011), oltre a “La città interiore” (2017, finalista premio Campiello) e “Di chi è questo cuore” (2019). Per lo stesso editore, è uscito il saggio narrativo “Sulla corsa”, dedicato alla sua lunga consuetudine con la maratona, recentissimo è il romanzo “L’avventura terrestre”. Nel 1999 l’Università di Vienna gli ha conferito il Woursell Award.